Comunicare con carattere

In piena era digitale, la comunicazione visiva rappresenta un requisito indispensabile per ottenere un contenuto che risulti d’impatto, che sappia distinguersi e persuadere il pubblico.

Il sapere come trasmettere efficacemente un’informazione attraverso gesti, immagini, segni, pubblicità, o clip video, è un’arte ben conosciuta dagli esperti di comunicazione, i quali quotidianamente lavorano sull’implementazione di strategie in grado di colpire e rimanere impresse nella mente umana.

Che tu sia il titolare di un’azienda, un influencer o ti piace scrivere contenuti di impatto per i tuoi amici, ti sarai reso conto che in ogni messaggio o post pubblicato, le interazioni e le visualizzazioni dipendono da come il contenuto riesca o meno a provocare un effetto suggestivo agli occhi lo guarda.

In questo articolo, si vedrà il perché una comunicazione visiva efficace è così importante, con un focus sul così detto font o carattere utilizzato in un sito web, in un post per i social network o in un manifesto pubblicitario.

 

Perché la comunicazione visiva è così importante?

L’attenzione verso l’uso di immagini, gif, grafici, animazioni, segni e la scelta del font giusto da utilizzare, è sempre più un’esigenza per le aziende e per gli influencer. Ma perché è così importante?

  • Permette di risparmiare tempo

L’uomo elabora molto più rapidamente un segnale visivo, rispetto che leggere un contenuto pieno di testo. Un’immagine ben strutturata contiene un messaggio che a volte neanche mille parole sono in grado di trasmettere. Ciò è dovuto dalla struttura del nostro cervello che secondo le ricerche elabora 60.000 volte più velocemente le immagini rispetto ad un testo.

  • È di impatto

Ti sei mai chiesto perché è molto più semplice ricordarsi degli effetti grafici di un film piuttosto che memorizzare un libro? L’uso delle immagini e della grafica si imprimono facilmente nella mente umana, in altre parole, le immagini hanno un impatto che sta alla base delle scelte pubblicitarie aziendali, orientate ad utilizzare un messaggio chiaro e diretto che possa evitare distrazioni e confusione.

  • Attira un vasto pubblico

Le persone amano le immagini, le gif, e i video, piuttosto che ascoltare un messaggio oppure leggerlo. Se sei un’azienda, un influencer o ti diverte coinvolgere un ampio pubblico, la scelta migliore è utilizzare gli elementi visivi suddetti, capaci di stimolare le emozioni delle persone che saranno più propense ad interagire con te.

 

Differenze tra caratteri, caratteri tipografici, e font

Uno degli aspetti, spesso sottovalutati ma di provata importanza è l’uso dei font e dei caratteri tipografici nella comunicazione visiva. I font o i caratteri utilizzati in un testo sono importanti tanto quanto l’uso di grafici e immagini, questo perché se da un lato le immagini hanno un impatto maggiore, i contenuti e le informazioni che sono rappresentate dal testo permettono di ottenere informazioni dettagliate che un’immagine non può comunicare.

È in questo contesto che entra in gioco la tipografia, quell’abilità di coniugare un corretto font all’interno di un sito web o di un manifesto o più in generale in un qualsiasi messaggio dai fini pubblicitari.

Prima di proseguire la lettura, è doveroso specificare il significato e le differenze tra caratteri, caratteri tipografici e font.

Il carattere è rappresentato dalla lettera, come ad esempio la “N” di NeroBold, quest’ultima può essere scritta in maiuscolo “N”, o minuscolo “n”, l’insieme di tutti i caratteri costituisce il carattere tipografico.

Il font invece è lo strumento che utilizziamo per denominare un tipo di carattere, che può essere del tipo Arial, Calibri, Garamond, giusto per riportare alcuni esempi tra le centinaia di tipologie di carattere presenti in ogni comune programma per la scrittura.

 

Quali sono i font più belli o efficaci?

La scelta di uno o un altro font dipende dall’obiettivo che si intende perseguire. Il font più utilizzato è il Times New Roman, adatto per la maggior parte delle occasioni, ma ne esistono anche altri che sono ugualmente efficaci.

Se sei alla ricerca di un font adatto per studiare, dalla buona leggibilità, la scelta dovrebbe ricadere sull’Arial, il Lucida o il Verdana, per via della loro spaziatura e della grafica.

Diversamente, se sei alla ricerca di un lavoro e non sai quale font utilizzare per la stesura di un curriculum professionale, l’Arial è una delle migliori opzioni, ma anche il Calibri, è un font sicuro e universalmente riconosciuto per la sua leggibilità.

I settori creativi e della moda invece, preferiscono optare il Didot o il Garamond.

Quali i font utilizzati da Facebook, Instagram e Google?

Le scelte riguardo il font che colossi quali Facebook, Instagram e Google utilizzano, sono una curiosità comune in molti utenti.

  • Facebook e Instagram utilizzano come font predefiniti il Segoe UI per le versioni Windows, il font San Francisco per i dispositivi Apple e il Roboto per i dispositivi Android.
  • Google utilizza il font Product Sans per il logo, l’Arial Regular è il font predefinito nella barra delle ricerche, e il Roboto è il carattere visualizzato nelle versioni Android.
  • Twitter utilizza il font Helvetica per le versioni Windows, Helvetica Neue per macOs, San Francisco per iOS e Roboto per Android.
  • Pinterest utilizza il font Segoe UI per i dispositivi Windows, San Francisco per macOS e IOs e Roboto per Android.
  • YouTube che è una società controllata da Google utilizza solo esclusivamente il font Roboto.

 

Lo sapevi che…? (storie nate da una comunicazione sbagliata)

Anche i grandi marchi sono vittima di errori imperdonabili nell’ambito della comunicazione, alcuni si risolvono con sorriso, altri portano al licenziamento dell’addetto alla pubblicità, altri ancora costano milioni di dollari, per spese legali o per fatturato non realizzato.

Vediamo alcuni episodi davvero incredibili ma realmente accaduti!

  • Starbucks e l’infelice richiamo all’attentato dell’11 settembre

Nel 2002, la celebre catena statunitense Starbucks pubblica una locandina raffigurante due tazze adagiate su dei fili d’erba dalla punta quadrata (che ricordano degli edifici) e una libellula in avvicinamento che ricorda un aereo. Un’immagine che ha indignato l’opinione pubblica ancora oggi, provata dalla catastrofe dell’11 settembre 2001.

Starbucks

  • Red Bull non ti mette le ali

La celebre frase “Red Bull ti mette le aaali”, nel 2014 è costata alla Red Bull ben 13 milioni di dollari per risolvere una causa giuridica, in quanto il contenuto della frase non è veritiero e accurato e potrebbe trarre in inganno un consumatore particolarmente ingenuo.

  • Sony PSP

Il marketing è un settore che a volte premia l’audacia ma quando gli annunci rappresentano le persone è necessaria una particolare attenzione. In una campagna pubblicitaria del 2006, Sony per pubblicizzare la nuova consolle da gioco “PSP” ha creato dei manifesti pubblicitari rappresentanti una donna bianca che afferra per il mento una donna di colore.

Il cartellone voleva solo celebrare il colore bianco della nuova consolle, diverso rispetto l’edizione precedente che era di colore nero. Non aveva ovviamente fini razzisti, ma il fatto che il cartellone sia stato rapidamente rimosso a causa delle proteste, parla da sé.

Sony PSP

 

Non rischiare di commettere un errore imperdonabile

La comunicazione visiva è uno strumento molto potente, che può realmente influenzare la reputazione del tuo brand.

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Impact: grezzo? Sì. Irruento? Pure.

Grezzo? Sì. Irruento? Pure. La sana e robusta costituzione gli permette però di parlare forte e chiaro ogni qualvolta lo desideri. E di farsi ascoltare sempre con molta attenzione.

impact

 

 

L’Impact è certamente uno dei font che incontriamo più spesso navigando in rete. Spesso, il commento ai famosi “meme” che appaiono frequentemente nel social network utilizza infatti questo massiccio carattere: la ragione è che qualsiasi scritta realizzata in Impact ha il potere di farsi leggere perfettamente quando sovrapposta a un’immagine.

La sua origine è però antecedente all’era digitale: fu infatti brevettata nel 1965 da Geoffry Lee e immediatamente adottato da pubblicitari e designer dell’epoca. Nel ’96 Microsoft ne acquisì i diritti, lo inserì nell’elenco dei font standard per internet e quindi diffuso attraverso milioni di computer.

Brush: vive con la testa sempre tra le nuvole

Vive con la testa sempre tra le nuvole, disegna sui tovagliolini del bar ed è così sovrappensiero che nel caffè gli capita spesso di versarsi del sale.
Che ci volete fare? È un artista!

Brush

 

 

La famiglia delle font Brush è vasta ed estremamente creativa: dai logotipi che riproducono le vecchie insegne dei negozi a caratteri che reinterpretano i graffiti che appaiono sui muri delle nostre città, lo scopo comune è quello di offrire lettere, segni grafici e punteggiatura che diano l’impressione di essere realizzati a mano, utilizzando un pennello.

Il Brush è logotipo perfetto per creare titoli giocosi e divertenti, brevi frasi emozionali e loghi evocativi. Per creare piacevoli contrasti visivi o per dare al messaggio maggiore autorevolezza, si associa abitualmente a font più convenzionali.

Times New Roman: è snob, ma è il primo ad ammetterlo

Percorre le autostrade informatiche a bordo di una vecchia e comoda berlina, alimentata a solide convinzioni e opinioni incrollabili. È snob, ma è il primo ad ammetterlo. Con orgoglio.

Times New Roman

 

 

Il Times New Roman è uno dei più famosi caratteri tipografici al mondo. La sua storia è fonte di discussione tra gli appassionati: ufficialmente fu ideato da Stanley Morison nel 1931 quando il quotidiano inglese “The Times” gli commissionò un font più moderno e leggibile del vecchio Times Old Roman fino a quel momento utilizzato.

Recentemente, sono però apparsi dei documenti che attestano la sua paternità a un costruttore di barche chiamato William Starling Burgess. Un caso che avrebbe fatto la felicità di Sherlock Holmes!

Comic Sans: quello che nessuno prende mai realmente sul serio

Quello che nessuno prende mai realmente sul serio: anche se dovesse descrivere il più profondo tra i sentimenti, si sentirebbe sempre qualcuno sghignazzare in fondo alla sala.

Comic Sans

Comic Sans nasce nel ‘94 dall’intuito di Vincent Connare, un amante dei fumetti DC: il suo font, dopo essere stato scartato per la prima versione di Windows, viene incluso nel fortunatissimo Windows 95: è il successo. Comic Sans, nonostante l’aspetto sciatto e impreciso, inizia ad apparire in comunicazioni ufficiali e nelle newsletter aziendali. Lo usa la Disney, il rapper Eminem e il Wall Street Journal, appare in una moneta commemorativa canadese e nel sito web dei Black Sabbath!

Il suo uso (o abuso) ha fatto nascere veri e proprio movimenti che ne ostracizzano l’utilizzo, soprattutto in situazioni dove un minimo di serietà è d’obbligo.

 

Trajan: un antico guerriero

Come un antico guerriero, se lo convincerete che lo scopo del suo impegno è cosa buona e giusta, si getterà nella mischia senza risparmiare colpi.
Il difficile sarà poi farlo smettere.

Trajan

È uno dei font più antichi della Storia: nasce infatti circa 1.900 anni fa per mano degli scalpellini dell’Antica Roma, che realizzarono l’incisione alla base della Colonna Traiana innalzata per celebrare la conquista della Dacia da parte dell’imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano.

Il carattere viene riproposto in forma moderna nel 1989 dalla designer statunitense Carol Twombly: da allora, grazie alla sua natura classica, è utilizzato generosamente nel cinema e nell’editoria, per creare titoli di romanzi e film, soprattutto di carattere epico.

 

Bodoni: un affascinante equilibrio tra solida concretezza e voluttà sottile

Elegante e sempre a proprio agio in ogni situazione, espone con raffinata civetteria i contrasti della propria personalità, in un affascinante equilibrio tra solida concretezza e voluttà sottile.

Bodoni
La multinazionale IBM, la rivista Vogue, il marchio automobilistico Lancia, la firma Valentino e il gruppo rock dei Nirvana hanno qualcosa in comune: il loro logo, ideato utilizzando il font creato nel 1798 dal piemontese Giovanni Battista Bodoni.

Il Bodoni offre come caratteristica il forte contrasto tra lo spessore dei tratti principali e le sottili grazie, che si dispongono quasi perpendicolari rispetto al bastone: una rivoluzione rispetto a quelle rinascimentali, che si curvavano molto più dolcemente.

Per queste sue qualità grafiche, il Bodoni è considerato il primo carattere moderno.

 

Futura: educato e discreto, non è proprio il tipo da darsi troppe arie

È apprezzato da tutti per la sua precisione e per l’equilibrio. Educato e discreto, non è proprio il tipo da darsi troppe arie. Neppure se gli dovesse capitare di andare sulla Luna!

Futura

Il Futura viene creato nel 1928 dal tedesco Paul Renner, ispirandosi alle teorie artistiche sviluppatesi attorno alla scuola del Bauhaus. Basato sulle tre forme geometriche più semplici – cerchio, quadrato e triangolo – è considerato il capostipite dei font sans serif geometrici.

È un carattere pulito ed elegante, perfetto compromesso tra tradizione e modernità, ed è usato per innumerevoli progetti grafici, dal logo della Volkswagen ai cartelli delle stazioni ferroviarie in Italia. Il Futura è anche la targa lasciata sulla luna nel luglio del 1969 dopo il primo allunaggio.

 

OCR: design altamente tecnologico

Parla ai vari device – di cui fa un uso ossessivo – come fossero i suoi migliori amici. Attenzione: quando il wi-fi è sotto le due tacche è soggetto a pericolosi attacchi di panico!

OCR
Progettato nel 1966 dall’American Type Founders per conto dell’US Bureau of Standards, L’OCR (Optical Character Recognition) è il primo font pensato per essere compreso dalle macchine prima che dall’uomo.

La struttura delle sue lettere è infatti manipolata per facilitarne il riconoscimento tramite lettore ottico, operazione che ha reso più difficile la comprensione da parte dell’occhio umano.

In origine, il suo utilizzo doveva limitarsi al campo bancario ma, grazie al suo design altamente tecnologico, viene spesso usato anche in pubblicità, in televisione e nel cinema.

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Che typo sei? Old English

Ogni font ha una sua personalità, unica e immediatamente riconoscibile.
Proprio come ognuno di noi.
Quest’anno vi invitiamo a fare la conoscenza dei nostri dodici amici: forse incontrerete proprio qui la vostra “font gemella”!

Old English

Fa parte delle tribù urbane e si muove con disinvoltura lungo le segrete vie dell’underground musicale: quello che per voi è una novità assoluta, per lui è roba che manco mio nonno!

Molto amato da tatuatori, appassionati di heavy metal e seguaci dell’hip hop, l’Old English – conosciuto anche come Blackletter, Gothic o Textura – è un font la cui origine si perde nella notte dei tempi.

Utilizzato con continuità in tutta l’Europa occidentale dal 1150 fino al 1600, continua a caratterizzare la scrittura tedesca per tutto il Ventesimo secolo. Proprio sfruttando il font Textura, Johannes Gutemberg realizzò i primi caratteri a stampa mobili che gli permisero di stampare la sua leggendaria Bibbia.

Chissà cosa penserebbe il geniale tipografo vedendo questi caratteri riprodotti oggi sulle copertine di band che rispondono al nome di Motorhead, Gorgoroth e Mercyful Fate?

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