Strategia per il marketing industriale: perché è importante averla

Se ti occupi di B2B la strategia marketing, gli obiettivi e il piano per raggiungerli sono elementi imprescindibili del tuo lavoro. Scopri perché è importante e come farlo nel migliore dei modi.

“Non ho il tempo per mettermi seduto a tavolino e pensare ad una strategia.” Questa è la risposta della maggioranza dei Piccoli-Medi Imprenditori italiani nel momento in cui si parla di strategia aziendale. Che si voglia chiamare Strategia di Marketing, di Crescita o di Posizionamento poco importa. La reazione è sempre la stessa.

Nel Marketing industriale, o Marketing B2B, la business strategy è però essenziale perché permette di analizzare il mercato di riferimento, posizionarsi e conoscere a fondo il proprio cliente. Senza una strategia definita si rischia di dare per scontate le esigenze dei propri clienti, non conoscere le soluzioni e le innovazioni dei competitor e di conseguenza essere meno competitivi sul mercato.  Stilare un piano marketing industriale può sembrare difficile ma bastano pochi punti fermi per crearne uno veramente efficace.

 

Definire l’obiettivo della strategia

Le definizioni di strategia marketing sono davvero molte, forse anche troppe ma in questo articolo non ne troverai nemmeno una. Basterà immaginarlo come un percorso, una strada. Si ma da dove parte, e soprattutto, dove arriva? La partenza è oggi, qui, subito. La partenza è il luogo esatto in cui ti trovi in questo momento. Apri il tuo pc, sfoglia i tuoi bilanci, dai un’occhiata al tuo negozio o al tuo stabilimento, conta il numero dei tuoi clienti. Ecco dove sei, ecco le coordinate da cui dovrai partire. Iniziamo quindi con il definire quali sono gli obiettivi di marketing da raggiungere: dove vuoi essere tra qualche anno? Quanti clienti vuoi raggiungere? Quale fatturato vuoi ottenere? Vorresti ampliare la sede aziendale, aprirne una nuova o semplicemente migliorare quella attuale?

In breve: “Vuoi far crescere la tua attività B2B?”

Scrivi la risposta a parole, con i numeri, disegna se preferisci, ma falla passare dalla tua mente al foglio di carta. Rendila concreta, dagli forma, trasforma il sogno in obiettivo strategico.

Alcuni impiegheranno 5 minuti a farlo, altri giorni, alcuni dedicheranno persino settimane prima di essere soddisfatti di quello che hanno riportato sul foglio. Non ha nessuna importanza. Non considerarlo un quadro da appendere alla parete. Consideralo la tua bussola. Una bussola da tenere sotto mano e, di tanto in tanto, da aggiornare, bilanciare, adattare alle acque in cui stai navigando, alle nuove priorità del tuo percorso.

Nessuno sprint da 100 metri. Parliamo di strategia marketing industriale, parliamo di obiettivi a lungo termine ed il successo, si sa, richiede tempo.

 

Analizzare il cliente tipo

Il tuo obiettivo è aumentare le vendite e quindi la soddisfazione del cliente? Bene, ma chi sono i tuoi buyer personas? Per comprendere al meglio il tuo cliente target devi necessariamente studiarlo: quali sono le sue esigenze, quali elementi o dubbi possono impedire l’acquisto del tuo prodotto o servizio.

Prova a capire come si muove il tuo cliente tipo, in che modo si informa prima di fare un acquisto, quali sono gli elementi che prende in considerazione per decidere di affidarsi a te o ad un altro fornitore. Come già detto nel nostro articolo sull’e-commerce marketing B2B , il processo d’acquisto nel B2B solitamente include decisori d’acquisto importanti. Ricorda che non parliamo del singolo utente ma di stakeholder consapevoli e informati.

Una volta che avrai in mente tutti questi elementi potrai sviluppare una strategia che sia in grado di comprendere diverse variabili ma soprattutto potrai colpire nel segno mostrando ai clienti che li conosci e che il tuo obiettivo è risolvere i loro problemi.

 

Trovare il giusto mezzo

Macchina, Treno, Aereo? No, non proprio. Parliamo dei mezzi da sfruttare per raggiungere il tuo obiettivo.

  • Prodotto: stai sfruttando al meglio la tua capacità produttiva? Hai scelto nel modo ottimale i tuoi fornitori? Parti dalla base, dalla tua offerta. Scomponila in piccole molecole (processi) e analizzale singolarmente. Dove puoi tagliare i costi e massimizzare il risultato?
  • Parola: come vuoi vendere il tuo prodotto/servizio? Qual è l’idea che il cliente assocerà alla tua proposta? Dipende da te e dal modo con cui la trasmetti. Negli ultimi anni ha assunto un’importanza che, a volte, supera persino quella del prodotto / servizio stesso. Il miglior prodotto del mercato comunicato nel modo sbagliato porta al fallimento. Spesso si pensa che nel B2B la comunicazione sia un elemento superfluo, non abbastanza rilevante da essere compreso in un piano strategico. Ricordati che stai parlando sempre a delle persone, quindi l’aspetto comunicativo è importante tanto quanto un buon prodotto.
  • Canale: Dove proponi la tua offerta? Sfrutti solo un negozio fisico oppure sei già presente online? È immediato e semplice acquistare il tuo prodotto? Fai ricorso alla SEO, alle campagne Google ADS oppure a quelle sui Social Media? E le fiere di settore, quanto possono essere utili?

 

Fare un piano marketing industriale

Una volta definiti i tuoi obiettivi, le tue buyer personas e i mezzi da utilizzare puoi definire le attività più adatte per raggiungere ciò che ti sei prefissato.

Il perno centrale del tuo piano marketing industriale è senz’altro il sito web. La tua vetrina digitale deve essere intuitiva, accattivante ma soprattutto performante così che possa essere fruibile dai tuoi potenziali clienti. Il sito deve essere costantemente aggiornato con informazioni utili sulla tua azienda o il settore di riferimento e, perché no, promozioni e sconti esclusivi sfruttando ad esempio le landing page B2B.

Nel tuo piano marketing industriale non possono mancare altri strumenti come, ad esempio, le pagine social e l’email marketing. Una strategia di marketing integrata prevede infatti l’utilizzo del maggior numero di mezzi possibili. Cura il tuo profilo social con informazioni e post aggiornati e renditi disponibile a rispondere alle domande degli utenti anche da Facebook e Instagram. In alcuni casi può essere utile avere un software CRM per rimanere in contatto con le aziende clienti o per avere un dialogo costante con quelli potenziali. Spesso basta un sms o una mail ben studiata per fare la differenza.

Anche i classici mezzi offline possono essere compresi in un piano marketing B2B. Pensa, ad esempio, alle fiere previste per il tuo settore oppure a eventi organizzati da te per intercettare nuovi clienti.

Una volta definito il piano delle azioni da intraprendere per catturare l’attenzione dei nuovi clienti è necessario definire il punto specifico in cui il contatto acquistato debba necessariamente essere preso in carico da un esperto vendite per consigliare e supportare al meglio l’interlocutore.

 

Definisci i KPI da misurare

Individuate le attività da svolgere, come capire se sono effettivamente performanti? Il modo migliore è quello di andare a individuare dei KPI specifici per ogni attività prevista. Se parliamo di sito web, ad esempio, puoi andare a misurare quanti utenti ti hanno contattato dalla landing page che avevi previsto. Se parliamo invece di email marketing, quanti hanno risposto alla tua mail richiedendo un contatto?

Confrontando i risultati raggiunti per canale di acquisizione potrai comprendere meglio su quali attività andare a investire in futuro e quali invece rivedere oppure eliminare dalla tua prossima strategia marketing industriale.

Ricorda che non tutti i canali possono avere gli stessi obiettivi di conversione. Con una campagna sui Social Media potrai raggiungere molti più clienti di quelli che hai presenti nel tuo database. Questo però non vuol dire che avrai più conversioni dal primo canale rispetto a quanto potresti fare con una campagna di email marketing. Mentre nel primo caso stai “sparando nel mucchio di utenti” nel secondo caso sai già che stai parlando con dei potenziali clienti.

Hai già messo la prima marcia oppure hai ancora dubbi sul tuo piano marketing B2B? Se hai bisogno di un supporto per iniziare con il piede giusto questa attività così delicata affidati ai nostri esperti. Puoi richiedere una consulenza continua su tanti aspetti del tuo piano marketing: siti web, campagne pubblicitarie, grafica, Social Media e tanto altro.

Perché fare rebranding?

Anno nuovo, vita nuova!”.
Quante volte l’abbiamo sentito dire o quante volte l’abbiamo detto? Ogni anno, a gennaio si fanno mille progetti e si fondano le basi di altrettanti buoni propositi. Ma siamo sicuri di riuscire sempre a mantenere le promesse fatte a noi stessi?

Vogliamo che questo 2020 sia diverso dagli altri anni. E vogliamo partire in quarta più carichi che mai! Abbiamo a disposizione 366 giorni – ricordiamoci che siamo in un anno bisestile! – per realizzare qualcosa di fantastico!

Ma come iniziare al meglio?

Pensiamo a rifarci subito l’immagine, come una donna che va dal parrucchiere con l’intenzione di cambiare completamente look. Dai capelli lunghi a quelli corti, dal biondo al castano. L’immagine cambia completamente anche se la donna rimane sempre la stessa. Ed è proprio questo che vogliamo fare: dare una nuova identità al vostro brand per rendere il tutto più moderno e al passo coi tempi!
Parlare di rebranding equivale a parlare della volontà di voler modificare in maniera strategica la brand identity aziendale. A volte, infatti, col passare del tempo, diventa necessario avviare un processo di cambiamento volto a rinnovare parzialmente o totalmente il brand.

Perché la brand identity è importante?

La brand identity è costituita da diversi elementi ed ognuno deve essere in relazione con tutti gli altri:

  • Logo, ossia naming e logotipo;
  • Immagine coordinata (biglietto da visita, carta intestata, buste, ecc…);
  • Gadget e materiali fieristici;
  • Sito web, banner digitali e set grafici per i social network;
  • Personalità, ossia il modo in cui vengono presentati i prodotti e con quale tone of voice;
  • Cultura, riguarda tutti i valori sui quali si fonda l’azienda;
  • Relazione, ovvero il rapporto tra l’azienda e i clienti.

La brand identity è fondamentale per essere unici e riconoscibili ed è essenziale per affermare la propria presenza sul mercato e per differenziarsi dai propri competitors. Definisce l’identità dell’azienda e racchiude in sé i valori e la mission aziendale.

Come deve essere una brand identity efficace?

Abbiamo visto perché è importante la brand identity, ora cerchiamo di capire come deve essere per risultare efficace:

  • Uniforme: l’immagine coordinata, la comunicazione, il prodotto o il servizio, il target e il brand devono essere tutti in sintonia tra di loro e devono essere volte a raggiungere lo stesso risultato finale.
  • Riconoscibile: deve distinguersi dai competitors e rimanere impressa nella mente dei consumatori. Inoltre deve essere in grado di trasmettere i valori usando un linguaggio adatto al target.
  • Positiva: il brand deve trasmettere valori positivi e deve essere in grado di ispirare fiducia. Più si è in grado di trasmettere valori condivisi con il proprio target, più si ha possibilità di guadagnarsi la loro fiducia.
Quando e perché è importante rifarsi il look?

Attraverso un percorso di rebranding, possono essere effettuate diverse scelte strategiche volte a raggiungere gli obiettivi prefissati. A volte si parte dal restyling del logo, per trasmettere il cambiamento e impattare in maniera efficace sul pubblico, altre volte si interviene sul naming o sul modo di comunicare i diversi valori aziendali.

Creare una strategia di rebranding non è certamente un’operazione semplice: è necessario una studio approfondito per ridurre al minimo il rischio di disorientamento da parte dei consumatori nei confronti del nuovo brand. Tutto ciò non deve discostarsi da una strategia di marketing a 360° che comprende la pubblicità e la comunicazione e che, di conseguenza, si ripercuote anche sul web.

Infatti, affinchè il rebranding risulti vincente, è necessaria una coerenza nella diffusione di tutti gli elementi comunicativi sia offline che online. I consumatori si aspettano infatti di ritrovare online quello che solitamente vedono offline.

Comunicare il nuovo brand è un’operazione delicata e decisiva allo stesso tempo ed un rebranding efficace ha il compito di aiutare il consumatore a ritrovare la nuova immagine aziendale e a rafforzare il legame con essa!

Come ti possiamo aiutare?

Noi di NeroBold, esperti creativi e grafici, avvalendoci di professionisti di comunicazione e marketing, vi guideremo verso la strategia migliore per un rebranding decisivo per questo 2020. Vi aiutiamo a trovare un nome (naming), definire il carattere scritto (logotipo), realizzare un simbolo (pittogramma), completando il tutto con un pay-off efficace. Il tutto verrà proiettato anche sull’online, attraverso lo studio di un sito web e delle diverse piattaforme social. Inoltre, ci occupiamo anche della stampa, della fornitura del materiale cartaceo come volantini o brochure e della realizzazione di gadget, appoggiandoci alle migliori tipografie e fornitori partner.

Hai bisogno di una ventata di aria fresca?
Ti sei reso conto che il tuo brand appartiene al mondo dell’antiquariato?
Contattaci! Insieme troveremo la soluzione migliore adatta alle tue esigenze!

Blog: quando diventa uno strumento essenziale di comunicazione

Il blog può essere considerato un diario personale sul web, dove chiunque può condividere le proprie passioni. In rete si possono trovare moltissimi blog famosi: parlano di viaggi, di cucina, di make-up, sono inerenti alle nuove uscite di film o libri, fino ad arrivare agli argomenti più vari.

Ma quando si parla di blog aziendale, è importante averne uno?

La nascita del blog risale all’ormai lontano 1997, ha già compiuto 22 anni! Fu lo statunitense Dave Winer a sviluppare il software con il quale venne effettuata la prima pubblicazione.  In Italia il successo arriva negli anni 2000 – i così detti anni d’oro per questo strumento – grazie all’apertura di alcune piattaforme, tra cui: Blogger, AlterVista, WordPress, MySpace o Windows Live Space. Tra il 2005 e il 2010 il fenomeno del blogging è in continua crescita: sono in tantissimi ad aprirne uno personale per raccontare le loro passioni.

Nonostante la rapida diffusione dei social media, i blog hanno continuato a mantenere una certa autorità: aprire un blog può essere una scelta da prendere in considerazione, soprattutto per le aziende che decidono di affiancare ai propri siti dei veri e propri diari sempre più aggiornati.

Le statistiche del Rapporto sull’Inbound Marketing di Hubspot (www.hubspot.com) evidenziano quanto sia importante avere un blog: secondo lo studio, il 57% delle aziende che ne possiedono uno, ha riferito di acquisire almeno uno o due clienti nuovi ogni giorno. Inoltre, circa l’81% delle aziende afferma che il proprio blog è utile per supportare l’attività di business e interagire meglio con gli utenti.

Per un’azienda potrebbe rivelarsi quindi un utile strumento di marketing. È un’ottima idea per la produttività dell’azienda, per la promozione del business, per pubblicizzare i prodotti e per poter parlare delle novità aziendali. Inoltre può essere essenziale per rafforzare le relazioni con i clienti e la condivisione dei contenuti sui social potrà sicuramente portarne di nuovi! Deve essere uno strumento utile a mettere in contatto il pubblico con l’azienda, deve essere un vero e proprio spazio virtuale di confronto, conversazione, richiesta d’informazione e condivisione di opinioni.

Avere un blog consente inoltre di ottenere un approccio più informale, la comunicazione diventa diretta.

I contenuti pubblicati hanno il compito di portare valore al lettore: devono fornire risposte, risolvere problemi e soddisfare i bisogni degli utenti.

Avere un blog aziendale comporta sicuramente dei vantaggi. Quali? Vediamoli insieme:

1. Aumento delle visite al sito internet

I blog aziendali che vengono costantemente aggiornati diventano il cuore pulsante e la vera anima delle strategia di marketing. Se il blog è integrato col sito internet aziendale, l’effetto sarà la crescita delle visite. Queste cresceranno anche grazie alla condivisione dei nuovi articoli attraverso le piattaforme dei social media, promuovi sempre i tuoi nuovi articoli. Facebook, LinkedIn e Twitter diventeranno dei potenti strumenti per ampliare il vostro pubblico: usateli con criterio e preparatevi ad accogliere nuovi clienti!

2. Migliore indicizzazione sui motori di ricerca

Gli articoli devono essere scritti in ottica SEO, “Search Engine Optimization”. Se si presta attenzione, i motori di ricerca premieranno il tuo blog grazie alle posizioni di ricerca migliori; questi infatti apprezzano soprattutto “siti utili e ricchi di informazioni, con pagine che descrivono in modo chiaro e accurato i contenuti”. Bisogna prestare sempre molta attenzione a ciò che si scrive e a come lo si fa!

3. Ispira fiducia

Grazie agli articoli del blog, un’azienda può farsi conoscere meglio dagli utenti e può trasmettere la propria professionalità, le proprie competenze e può aiutare a rispondere alle domande dei potenziali clienti grazie ad articoli informativi. Hubspot riporta che il 60% delle aziende che creano un blog, ottengono più clienti rispetto alle aziende che non lo fanno. Inoltre, oltre il 54% in più di lead sono generati dalle tattiche di marketing inbound rispetto al tradizionale marketing a pagamento.

4. Fidelizza gli attuali clienti

Pubblicare periodicamente articoli del blog aiuta sicuramente a mantenere un contatto con i clienti attuali. Quanti di voi stanno aspettando l’uscita di un nuovo articolo sul vostro blog di fiducia? Siete impazienti vero? Ecco, questo significa che siete fidelizzati!

L’utilizzo di blog, soprattutto in un contesto aziendale, sta consentendo una rivoluzione in ambito comunicativo basato su un nuovo modo di informarsi, raccontarsi e confrontarsi. Questo è sicuramente un fenomeno che continuerà ad evolversi negli prossimi anni.

Hai dubbi, domande o curiosità? Vuoi saperne di più su come poter avere un blog aziendale di successo? Non esitare a contattarci!

Marketing Offline: una stella destinata a brillare per sempre

Con il termine Marketing Offline ci riferiamo a quell’insieme di strategie per così dire “tradizionali”. Detto in altre parole? Tutto ciò che è al di fuori del web! Biglietti da visita, brochure, volantini e cataloghi di presentazione, insegne e affissioni, pagine pubblicitarie su riviste o quotidiani. Il Marketing Offline va a creare la nostra immagine, qualcosa che ci rappresenta e parla direttamente della nostra azienda, parla chiaramente di noi, chi siamo e cosa facciamo. Chi vede il nostro logo ci riconosce subito, sì… quelli siamo proprio noi!

Il Marketing Offline affonda le sue più profonde radici nella comunicazione: ovviamente direte voi! Bisogna però considerare un fattore fondamentale, l’avvento del digitale. Dopo questa vera e propria rivoluzione tutto si è fatto più complicato ma niente panico! In un’epoca in cui i contenuti viaggiano alla velocità della luce, tutti danno per scontato che bisogna agire solo ed esclusivamente online. La chiave del successo di una campagna pubblicitaria, risulta essere però una strategia che sappia mixare sia gli strumenti offline che quelli online. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, le due tipologie di comunicazione devono essere integrate in un piano coerente ed efficace.

Fin qui tutto vero ma, altrettanto vero è che i media analogici a volte sono davvero insostituibili in quanto donano una maggiore visibilità alle aziende, per questo siamo sicuri che non passeranno mai di moda! Infatti l’obiettivo delle strategia di Marketing Offline è quello di creare una forte consapevolezza dei prodotti e/o dei servizi che vengono offerti, ponendoli sempre sotto i riflettori. Inizialmente potrà risultare difficile, bisognerà mettere in conto un investimento economico ed entrare nell’ottica di farsi accompagnare nel percorso da un’agenzia di comunicazione poiché, un risultato ordinato, omogeneo e ben studiato può davvero fare la differenza. E la differenza la fa davvero! Investire nel Marketing Offline significa fare migliorare la propria brand awareness, sarai riconoscibile e ti renderai interessante agli occhi di chiunque! Ci sono tre ragioni principali per cui è bene pensare di avvicinarci, o se si è già vicini di non abbandonare il Marketing Offline:

1. Raggiunge tutti!

Ma quando diciamo tutti, intendiamo proprio Tutti! Il Marketing Offline è in grado di creare una pubblicità diretta ad un pubblico che non usa internet, anziani, bambini o chi non ha accesso alle tecnologie. Non dimentichiamoci che esistono ancora mercati difficili da raggiungere usando solo i media digitali.

2. Suscita emozioni, see to believe!

Il Marketing Offline offre un’esperienza sensoriale molto più significativa rispetto a quella provocata da una pagina web. Avere qualcosa tra le mani, che si può toccare è qualcosa che va oltre il semplice “vedere attraverso uno schermo”. È un ricordo tangibile, che si conserva materialmente nel tempo.

3. Favorisce strategie cross-mediali

Quante volte ti è capitato di avere tra le mani un biglietto da visita, un catalogo o una brochure e subito di andare a cercare quel brand sul web? Tante, tantissime immagino! Il Marketing Offline favorisce e amplia la visibilità delle campagne online, sostiene e incrementa la comunicazione su internet mentre il contrario non è possibile.

Le strategie dicMarketing Offline ti aiuteranno a raggiungere risultati migliori: non sono cadute in disuso e mai lo saranno, sono un valore aggiunto, ciò che fa la differenza! L’importante è comunque rimanere al passo coi tempi. L’offline deve essere accompagnato in modo coerente da strategie di marketing online, riuscirai così a raggiungere un più ampio target di pubblico.
Aprire la mente significa anche guardare al passato, per ispirare il proprio futuro.

Vuoi una consulenza? Hai dubbi sull’utilità del Marketing Offline? Non preoccuparti, contattaci subito!

I 10 comandamenti della comunicazione B2B

Comunicare nel mondo B2B è importante tanto quanto nel B2C, anche se con delle differenze. Creare una strategia di comunicazione efficace non è semplice, ma ci sono 10 regole che puoi seguire per farti un’idea di quello che ti serve per la tua comunicazione aziendale.

1. Crea un’immagine aziendale ad hoc

brand identity

Per comunicare, occorre innanzitutto avere qualcosa di concreto da dire. Nel caso del marketing aziendale la questione è seria. Quello che stai vendendo sono i tuoi prodotti e i tuoi servizi, ad altri professionisti. Prima ancora di contenuti veri e propri hai bisogno di un’immagine da veicolare: che sia più istituzionale o meno l’importante è che sia solida. La tua identità andrà veicolata attraverso la grafica e le tue pubbliche relazioni. Dietro è necessario uno studio, in modo da determinare il modo migliore per mostrarti ai tuoi futuri clienti. Essere riconosciuti aumenta il valore dell’azienda e accelera i tempi di lancio e affermazione dei nuovi prodotti. Brand identity, ecco l’obiettivo: il tuo posizionamento aziendale non deve essere confuso.

2. Sii rilevante e chiaro offrendo un valore aggiunto

Messaggio chiaro

Perché qualcuno dovrebbe scegliere la tua azienda rispetto a una miriade di competitor? Per il tuo valore aggiunto. Tocca a te determinare come e perché tu sia la scelta migliore sul mercato.
Nella vendita B2B l’acquisto è un processo razionale che coinvolge più persone: questo significa che il tuo prodotto dovrà essere apprezzato da più professionisti con competenze diverse. Dovrai quindi comunicare i tuoi plus e i tuoi punti di forza rispetto ai tuoi competitor, senza troppi fronzoli. Le parole d’ordine sono razionalità e informatività: gli slogan ad effetto senza un vero e proprio contenuto valido qui non funzionano. Dovrai essere pragmatico e proporre soluzioni concrete, non filosofie. Nessuna azienda ti ascolterà se non offri qualcosa di utile o vantaggioso.

3. Scegli il tuo target in modo preciso

target

Nella comunicazione B2B va fatta selezione. Ciò che vendiamo non è funzionale a tutti, quindi è inutile allargare il proprio target a settori che non portano un ritorno economico reale. È importante quindi individuare un range di clienti a cui rivolgere la tua offerta, per strutturarla nel modo giusto. Infatti una volta individuato un target e le sue relative aspettative, sarà più facile per te soddisfarle.

4. Condividi contenuti utili

Condivisione contenuti

Se hai deciso di puntare anche sul content markenting, ricordati di puntare a contenuti utili per chi ti legge. Al giorno d’oggi internet è pieno di articoli di ogni genere, quindi è ancora più importante pensare bene a cosa scrivere. Focalizzati sulla stesura di articoli che mostrano come risolvere problemi che i tuoi clienti potrebbero trovarsi davanti, oppure offri consigli utili a proposito di determinati argomenti che la tua azienda conosce bene. In questo modo sarà più facile generare delle condivisioni e quindi dei nuovi lead.

5. Scrivi bene

Scrivere bene

Può forse non sembrarti una priorità, ma scrivere bene è importante. Le tue parole saranno tra le prime cose che il tuo cliente vedrà, di conseguenza è opportuno fare una buona impressione. Rendile professionali e snelle. Non è possibile fare comunicazione in modo efficace senza scrivere in modo corretto e piacevole. Inoltre lo span di attenzione di chi legge i tuoi contenuti è probabilmente molto breve, quindi è meglio evitare i giri di parole e arrivare dritti al punto.

6. Mantieni una coerenza

Coerenza

Scontato? Sì, ma non sempre. Con “mantenere una coerenza” si intende il mantenerla a tutti i livelli, che siano gli articoli del tuo blog, il tuo catalogo, le tue mail, ecc.
Qual è il centro della tua comunicazione? Individualo, mantienilo e condividilo il più possibile.
La coerenza può applicarsi anche alla frequenza delle tue comunicazioni, un aspetto da non sottovalutare. Se decidi di mandare la tua newsletter ogni lunedì, ogni lunedì questa dovrà trovarsi nella casella di posta elettronica dei tuoi clienti, altrimenti passerà l’idea che non porti a termine quello che inizi (e non va bene).

7. Creati una buona reputazione

Brand reputation

Quella che in gergo viene definita “company reputation” è un elemento determinante per il B2B. Visto che vi relazionate con altri professionisti, è fondamentale che quel che si dice “in giro” di voi sia positivo. Essere affidabili e puntuali non è qualcosa di poco conto. Quando fate comunicazione è molto vantaggioso poter puntare su questo bene intangibile, perché è un aspetto che spesso vi precederà.

8. Presenta un catalogo aziendale ben costruito

Catalogo aziendale

Il tuo catalogo aziendale espone i tuoi servizi e prodotti, oltre che dare informazioni su di te. È chiaro che sarà quindi anche uno strumento di comunicazione a tutti gli effetti e per questo andrà composto con attenzione. In primis dovrà essere coerente con la tua immagine aziendale. È indispensabile curare la qualità delle immagini che utilizzerai (la prima cosa che verrà notata), oltre che ai testi. Quest’ultimi dovranno essere precisi e professionali, perché il catalogo deve essere professionale e veicolare contenuti “istituzionali”. Non dimenticare di essere (per quanto possibile) semplice però, perché per comprare un tuo prodotto/servizio il cliente deve prima capire cosa vendi.

9. Sfrutta i social media

Social media

Viviamo in un’era dove i social media sono parte integrante delle nostre vite, quindi va da sé che utilizzarli per il nostro business non può che essere un vantaggio. Non c’è bisogno di sfruttarli in modo massiccio come avviene nella comunicazione B2C, però rappresentano pur sempre un modo per farsi pubblicità gratuitamente e per avere un feedback istantaneo. Visto che parliamo di comunicazione B2B, il miglior social network attraverso cui relazionarsi ai propri clienti è LinkedIn, dove dobbiamo optare necessariamente per un’immagine istituzionale. Ad affiancare il profilo aziendale LinkedIn, possono esserci un profilo Facebook e un profilo Instagram, dove veicolare contenuti più friendly e meno orientati al business vero e proprio.

10. Alimenta la fiducia nei tuoi nuovi clienti

Fiducia clienti

Per fare in modo che un cliente vi scelga nel panorama dei vostri competitor dovrete ispirargli anche fiducia. Il modo più semplice per farlo non è essere simpatici (può aiutare però), ma mostrare concretamente le vostre abilità; quindi sì a portfolio e case history sul vostro sito, in modo che chi vi cerca possa vedere come lavorate e i vostri vecchi progetti. Questo comunicherà solidità e esperienza e apparirete più autorevoli agli occhi di chi vi guarda.

Perché hai bisogno di una strategia di marketing

Ti è mai capitato di metterti in macchina e non sapere dove stai andando?

Sicuramente è molto divertente: cartina sul cofano dell’auto, magari con la fidanzata, “Andiamo qui?” indicando un luogo a caso, e via che si parte. Nessuna idea di cosa vedremo, poche idee di quanto tempo ci vorrà e budget fuori controllo. Vedi un mucchio di cose e ti diverti, ma una notte arrivi in un paesino e scopri che c’è la festa del patrono, nessun albergo libero per chilometri e ti tocca dormire in macchina. E, alla fine di un viaggio divertente ma disorganizzato, ti ritrovi con la schiena e la macchina scassata, scopri che ti sei perso dei posti bellissimi e hai finito i soldi.

Questa premessa vacanziera per cominciare a discutere della necessità di una strategia anche nel marketing:
Dove vuoi essere tra un anno?
Come vuoi che ti vedano i clienti?
Sei sicuro di arrivarci senza finire la benzina in mezzo al tragitto?

Viaggiatore

Avere una mappa per guidare la tua impresa verso la tua meta, pianificando tutti i passaggi e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi, adattandosi ai cambiamenti e sconsigliando i viaggi pericolosi ma senza perdersi le cose più belle e importanti oggi è la chiave di un business di successo reale.

Insomma, perché ho bisogno di una strategia di marketing?
Perché così puoi andare al mare tranquillo… una volta decisa la rotta e pianificato il viaggio, i dettagli delle attività tattiche ed eventuali correttivi verranno da sé. Un bel viaggio, divertente e sicuro, vero?

Vediamo ora come impostare una strategia di marketing di successo

Per farla semplice: butta fuori una cosa sensata, falla vedere a molta gente, controlla, impara e migliora!

Non si parla di fare una campagna sconti a fine mese ma di “leggere”, prevedere e guidare i comportamenti dei tuoi potenziali clienti nel futuro.
Oggi condividiamo con te alcune considerazioni su quello che è il processo più performante per creare una strategia di successo!

1. Definisci i tuoi obiettivi, tra sogno e realtà

Strategia

Una strategia ha senso solo se hai obiettivi precisi. Senza obiettivi ben chiari e numericamente definiti la tua idea è solo un sogno.
Devi sapere con certezza quanto riuscirai a dare al mercato, di quali risorse disponi. Inutile cercare di fatturare il triplo in un anno se non hai le risorse per farlo. Puoi anche delineare tutto quello che vuoi ottenere, ma scrivi su un pezzo di carta cosa ti serve per poterlo fare: vuoi fatturare il doppio?
Bene, di cosa hai bisogno per riuscirci? Hai bisogno di più persone, di maggiori competenze, di macchinari migliori? Solo tu puoi saperlo, basta una semplice “lista della spesa” per prevedere e guidare il tuo futuro, anche se ancora non hai tutto in mano. Insomma, vola col pensiero ma tieni i piedi ben saldi sul terreno.
E se ancora non hai degli obiettivi? Trova il modo di definirli. Ad esempio, puoi calcolare quanti clienti hai, quanto rendono, fare una stima di quanti clienti puoi prendere in un mese e valutare quindi di quanto puoi crescere.

2. Strategia e posizionamento

Posizionamento

La variabile più importante della strategia è la mente del tuo cliente, senza questa tutti i tuoi piani sono solo teoria. Disegna un’area geografica ben definita e conta i clienti potenziali in quell’area. Cosa pensano di te? Sanno che esisti? Quanto costa andare a prenderli? Se dovessero incontrarti (online o nella vita reale) cosa penserebbero di te? Quanto spazio ti lascia la concorrenza nella loro testa?
Come sei posizionato nella mente del tuo potenziale cliente? Cosa vuoi che pensino prima di incontrarti? Come puoi preparare il terreno per fare in modo che siano ben predisposti ad acquistare i tuoi prodotti senza fare storie sui prezzi e con le giuste aspettative?
Sicuramente avere una buona proposta di valore fa la differenza.

3. Automatizza le attività tattiche

Appunti

Ora che hai descritto il tuo obiettivo e la tua prima strategia devi darti da fare per mettere in piedi delle attività efficaci e automatiche. Ad esempio, non ha senso che lavori per mesi ad un messaggio perfetto su Google Adwords, i tuoi clienti ti stanno cercando ora: pubblica SUBITO alcuni messaggi sensati e guarda come performano nel tempo. Ricorda che veloce è meglio che perfetto, e che perfetto non esiste.
Fai molti test inizialmente, metti in competizione messaggi differenti e verifica quali siano più performanti, metti in pausa quelli che non vanno e investi su ciò che funziona.
Impara da tutto e prendi appunti, se non hai idee piuttosto copia le strategie dai concorrenti adattandole alla tua impresa e vedi se funzionano.

4. Controllo e ridefinizione

test

A questo punto inizia il processo di raffinamento dei risultati. Innanzitutto non disperare se i primi risultati non sono quelli che ti aspetti, perché nel marketing può capitare: il periodo di lancio sbagliato, il messaggio non corretto o altre variabili esterne possono farti buttare via del denaro. Ricorda che dovresti conoscere alcune metriche standard per il tuo settore: se fai riparazioni idrauliche di emergenza chiamarti davvero in tanti già al primo giorno, ma se vendi consulenza per l’ottimizzazione dei processi di laboratorio, forse arriva qualche click al mese.

5. Impara

Impara

Quanto importante è formarsi costantemente? Impara leggendo libri, frequentando corsi di sala, ascoltando altri imprenditori sia in italiano sia in inglese (e i grandi trend arrivano spesso da mercati internazionali).
Dedica del tempo fisso, ad esempio uno o due giorni al mese, alla formazione – se hai poco budget trovi tantissimo materiale gratuito sul web – ma ricorda che la tua formazione nel marketing è l’investimento più importante che puoi fare, perché grazie alla corretta strategia puoi arrivare a guidare il mercato, invece che subirlo.

Storytelling: un’arte antica a servizio del marketing moderno

Sono i brand a creare storie o sono le storie a creare i brand?
Difficile rispondere, ci si trova davanti al classico dilemma dell’uovo e della gallina.
Parliamo di storytelling, provando ad affrontare l’argomento con un approccio “soft” ma che sia in grado di focalizzare il nocciolo della questione.
Intanto è bene precisare che l’arte dello storytelling è molto antica e viene adottata in diversi ambiti differenti dal branding, per esempio nello studio di antiche culture, nella creazione di filmati e nella scrittura narrativa.
Nonostante questo, mai come oggi il tema è “caldo” e attuale.

I motivi principali possono essere riscontrati nel passaparola, condivisione sociale, percezione del brand e più in generale nell’essenza stessa del marketing.
Fare storytelling significa molto più di raccontare attraverso il marketing storie delle imprese e delle aziende.
L’arte dello storytelling sta diventando uno dei pilastri essenziali del marketing moderno, Evian l’ha capito e ha creato una serie di simpatiche campagne.

 

Fiducia

Le persone che ascoltano la storia hanno fiducia nel narratore? Hanno fiducia in te? Conoscono il tuo brand? Questo aspetto è fondamentale per garantire la buona riuscita della tua azione di storytelling.

Emozioni

Le storie hanno bisogno di uno sviluppo che tocchi le emozioni. Grandi narrazioni si basano su grandi emozioni, e tu non puoi farne a meno: usa conflitti, soluzioni, tensioni, misteri e rivelazioni.

Relazione

Il pubblico deve identificarsi nel racconto. Questo passaggio ti permetterà di creare un rapporto speciale: identificarsi con il personaggio di una storia vuol dire lasciarsi trasportare nella narrazione.

Semplicità

Una storia semplice è una storia forte. Togli tutto ciò che non serve alla narrazione: taglia eventi meno importanti , unisci due personaggi minori in uno, riduci al minimo menzioni ad altri luoghi.

Personale

Il destinatario vuole dare un significato personale alla storia. Tu puoi indicare la struttura, puoi suggerire dei riferimenti, ma devi lasciare spazio alle persone di applicare una propria morale della favola.

Profondità

A volte il pubblico si immerge completamente in una storia, vive le esperienze raccontate in prima persona e diventa il personaggio principale.

Non si diventa storyteller dall’oggi al domani.

Come si può creare un contenuto che non sia noioso?

La narrazione deve riporre una forte attenzione su ciò che le persone vogliono sentire e condividere.
Non bisogna trasmettere un messaggio nel metodo tradizionale.
Ciò che è necessario è rendere parte i destinatari della storia come se essi stessi fossero i protagonisti, dare la possibilità di condividere, vivere e a volte modificare la storia stessa fino all’episodio successivo.

Fare storytelling significa creare un ampio sistema di narrazioni che possano intersecarsi tra loro senza escludersi a vicenda, è a quel punto che il brand può sfruttare le storie per veicolare i propri valori.

Prima di creare una storia quindi bisogna indagare sul proprio target facendo delle domande: cosa pensa e cosa prova; cosa conta davvero per il tuo lettore e quali sono le sue aspirazioni; chi sono i suoi amici e cosa dicono, chi sono gli influencer, ecc.

È facile rendersi conto che passare dalla teoria alla pratica è molto difficile ed è impensabile poter rispondere a ogni domanda. Bisogna però convogliare il massimo sforzo nella comprensione dei propri clienti, raggiungere questo obbiettivo semplifica di molto il resto del lavoro.

Quali sono i corretti ingredienti di uno Storytelling efficace?

Fiducia

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